Questa citazione estrapolata dal libro "UnLost Territories, Prof. Arch. Antonino Saggio, " rappresenta, a mio parere, il vero ruolo che un architetto è oggi chiamato a svolgere. Nel corso dei miei studi mi è stata mostrata l'evoluzione della nostra disciplina ma, soprattutto, lo sviluppo dell'oggetto su cui essa si concentra, che non è rappresentato dal manufatto edilizio in se ma dall'insieme di tutti gli attori che compongono il poliedrico scacchiere "dell'habitat umano".
La storia mostra chiaramente il cruciale ruolo che l'architettura ha ricoperto per la società, l'espressione spaziale dei bisogni di una comunità. Tuttavia, va anche riconosciuto il fatto che, con l'aumentare delle distanze, delle velocità e lo stesso progredire della società, si sono generate cicatrici urbane e sociali profonde. In quasi la totalità delle periferie moderne, il loro sviluppo è avvenuto con eccessiva celerità e voracità, non permettendo agli abitanti e allo stesso abitato di plasmarsi.
In questo panorama le nuove generazioni possono e soprattutto devono tornare su questi luoghi e assicurarne la loro valorizzazione, incoraggiando la formazione di quello spirito comunitario a cui il tempo non ha dato tempo, aiutare con "enzimi" l'evoluzione e lo sviluppo. I nuovi progetti non possono essere pensati come monumenti autoreferenziali all'architettura ma bensì come catalizzatori sociali.
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