Partnership al Progetto

 



POSSIBILI PARTNER DI PROGETTO 




Institute of Ecotechnics
LONDRA - Inghilterra


Domande Intervista 

1. Brevemente può spiegare quale sia in suo campo di azione?

2. Reputa necessario, nell’attuale situazione ambientale, incrementare la ricerca per favorire una maggiore sinergia tra l’ambiente umano e quello naturale?

3. Concorda che la grande sfida sul cambiamento climatico sia da affrontare a livello planetario superando i confini delle singole nazioni e lavorando su tutti gli ecosistemi e gli impatti in maniera unitaria?

4. Le crescenti criticità climatiche, secondo lei, porranno a rischio sempre maggiore le filiere agroalimentari delle varie nazioni? E se si, Reputa sia necessario un ripensamento del processo agricolo con l’utilizzo di nuove tecnologie quali il vertical farming?

5. Se ha avuto la possibilità di vedere il mio progetto, le posso chiedere un commento al riguardo? Ritiene che sia un progetto  utile, nelle sue parti, a rispondere alle nuove sfide ambientali? Ha qualche suggerimento da pormi?



INSTERVISTA 1 

Interlocutore: Mark Nelson,  Presidente dell'Institute of Ecotechnics

QUESTIONS

1. Would you briefly explain the field and scope of your research?

My overriding research objrctive has been to advance the theory and practice of a new field, ecotechnics. This means an approach which works to restore and enrich local ecosystems using appropriate technology. The goals are top line increase in biodiversity and biomass and bottom-line to achieve viable, sustainable economics. My research and practical work has included resoration of an overgrazed semi-arid temperatre grassland, developing methods for fruit and vegetable production in these conditions; doing pastoral regeneration of an overgrazed tropical savannah area of northwest Australia; developing ecoloical methods of human wastewater treatment and reuse using “Wastewater Gardens” (a high biodiversity type of constructed wetlands) and research in cloed ecological systems in the Biosphere 2 project and using the Laboratory Biosphere.

2. Do you reckon that - considering the current environmental crisis - it would be good to increase the research efforts on a deeper synergy between human and natural environments?

My personal goal and the goal of the Institute of Ecotechnics has been helping chnage the perspective we humans have toward our biosphere – understanding that we are supported by it and are integral to its dynamics. The very formulation of “environment” is misleading and reinforces the illusion that many people have that we are not an integral, metabolic part of eocsystems and our global ecology.

 

3. Would you agree on the following statement: the great challenge on climate change must be addressed on a global scale, overcoming national borders and working on all ecosystems and most impacted areas together?

Yes absolutely which comes with a caveat: local actions at the regional, state, county, city, community level are also vital. Both are necessary because the challenge is not just climate change, but a human change to become more receptive to nature’s needs, and to rethink and redesign a great deal of the world as we currently know it.

4. Do you think the worsening climate conditions are putting the national food and agricultural supply chains at risk? If yes, would you agree that a revolution in the agriculture processes is necessary, with the use of new technologies, like the vertical farms?

Yes, food crops are very sensitive to changes of climate including temperature ranges, water availability from groundwater and rainfall. A revolution is already growing – to change our food mindset from mining the soil, using vast quantities of chemical fertilizers and pesticides/herbicides, to the outlook of regenerative agriculture, starting with making farm and rangeland soils healthy. Just as there are plenty of downsides to industrial-type food systems (far more energy expended than is produced in the food; pollution of air and waters, degradation of soils etc), so does regenerative farming have multiple better outcomes, including healthier food and a focus on sustainability. Vertical farms are fine but I doubt we will replace soil-based agriculture to feed the world’s population, so methods to make such farming more economically viable through reduced use of expensive machinery and inputs, methods to dramatically reduce water consumption, less use of long-distance transport of food around the world, strengthening regional and local food hubs etc are vital. The latter also reduces greenhouse emissions.

 

5. May I ask you a brief comment on my project, if you had time to check it out? Would you think it could be useful to address some of the new climate challenges in a meaningful way? Do you have any suggestions to improve it?

I have difficulty reading your projects materials as they are mostly in Italian. The green dome  nvisioned could be an excellent testbed for ecological, agricultural experiments and even to test whether new chemicals and technologies can be safely integrated with localized ecosystems and our hydrosphere and atmosphere.


INSTERVISTA 2 

Interlocutore: Anna Ricoy,  Ingegnere Agronomo

1.            Brevemente può spiegare quale sia in suo campo di azione?

Mi chiamo Anna Ricoy. Sono ingegnere agronomo. Sono specialista in preparazione e risposta ai rischi e  emergenze che impattano il settore agricola e la sicurezza alimentaria. Lavoro alla FAO.

2.            Reputa necessario, nell’attuale situazione ambientale, incrementare la ricerca per favorire una maggiore sinergia tra l’ambiente umano e quello naturale?

L'agricoltura dà un contributo rilevante alla sicurezza alimentare, ma, per sostenerla, è necessaria una profonda trasformazione ambientale e climatica. Ciò si ottiene riducendo l'impronta ambientale dell'agricoltura, integrandosi con gli ecosistemi, utilizzando le risorse in modo efficiente e aumentando la resilienza dei nostri Sono obiettivi possibili se accompagnati da adeguati quadri istituzionali e giuridici e da maggiori investimenti nella scienza, nella tecnologia e nell'innovazione per l'alimentazione, l'agricoltura, la silvicoltura, la pesca nelle acque interne e l'acquacoltura. Se questo sforzo viene realizzato, può cambiare il modo in cui produciamo, commerciamo e consumiamo e può diventare un motore di "crescita verde", nuovi posti di lavoro e opportunità per l'imprenditorialità e l'inclusione sociale rurale.

Tuttavia, è imperativo garantire che la penetrazione tecnologica possa essere sfruttata anche dai piccoli produttori, senza generare ulteriori disuguaglianze, in un contesto globale in cui la disuguaglianza è già uno dei principali ostacoli allo sviluppo sostenibile.

3.            Concorda che la grande sfida sul cambiamento climatico sia da affrontare a livello planetario superando i confini delle singole nazioni e lavorando su tutti gli ecosistemi e gli impatti in maniera unitaria?

Concordo, e vorrei aggiungere confini delle singole nazioni e dei singoli settori. Sappiamo che i problemi ambientali e climatici non possono essere risolti solo dal settore ambientale. La popolazione rurale e il settore agricolo sono fortemente colpiti da questi problemi e in alcuni casi vi contribuiscono. L'ambiente e l'agricoltura sono inseparabili nella pratica: l'agricoltura è, infatti, una forma di utilizzo delle risorse naturali; e la protezione dell'ambiente fornisce all'agricoltura i servizi ecosistemici necessari per la produzione, come la biodiversità, la disponibilità di acqua e la qualità del suolo, tra molti altri.

Un altro punto critico è che dobbiamo lavorare insieme – dai governi nazionali, alle organizzazioni locali, dalle agenzie delle Nazioni Unite e dalle ONG al settore privato – per trasformare radicalmente i nostri

E dobbiamo farlo attraverso approcci e interventi multisettoriali - interdisciplinarità e pensiero intersettoriale: politiche complementari per l'ambiente, la salute, i trasporti e i sistemi energetici

 

4.            Le crescenti criticità climatiche, secondo lei, stanno mettendo a rischio le filiere agroalimentari delle varie nazioni? E se si, Reputa sia necessario un ripensamento del processo agricolo con l’utilizzo di nuove tecnologie quali il vertical farming?

I sistemi alimentari contribuiscono e sono influenzati dagli impatti dei cambiamenti climatici, del degrado degli ecosistemi e della perdita di biodiversità. Rispondere a queste sfide richiede un approccio basato su sistemi agroalimentari che producano più cibo con maggiori benefici socio-economici e un minore impatto sull'ambiente. Le tecnologie innovative hanno indubbiamente un ruolo molto importante da svolgere.

L'innovazione può essere non digitale (legata alla biotecnologia, alla genomica, alla bioingegneria, alle energie rinnovabili) o digitale (correlata a tecnologie altamente interconnesse e ad alta intensità di dati). In quest'ultimo ambito dell'innovazione digitale, vale la pena sottolineare le potenzialità dell'agricoltura di precisione (immagini satellitari, droni, IOT, cloud, big data, AI, tecnologie basate su GPS... a livello di azienda agricola), tecnologie geospaziali e di telerilevamento (robotica per catastrofi, reti di sensori wireless, tecnologia dell'informazione geospaziale), le Fintech (servizi finanziari digitali), l’ E-commerce (piattaforme digitali che collegano il business agricolo con il mercato degli acquirenti) e il Blockchain (libro mastro digitale a basso costo, decentralizzato e sicuro).

 

5.            Se ha avuto la possibilità di vedere il mio progetto, le posso chiedere un commento al riguardo? Ritiene che sia un progetto  utile, nelle sue parti, a rispondere alle nuove sfide ambientali? Ha qualche suggerimento da pormi?

Nel progetto mi è piaciuto molto il riferimento alla sinergia tra agricoltura e ecosistema naturale. In questa relazione è di fatto importante analizzare l’impatto dei cambiamenti climatici negli habitat e le filiere agroalimentare ma è ugualmente centrale prendere in conto che l’agricoltura e le filiere agroalimentare possono essere una fonte di soluzioni alle sfide ambientali e climatiche.

L'agricoltura, l'alimentazione, le aree rurali e gli ecosistemi terrestri e marini offrono uno spazio insostituibile per lo sviluppo di soluzioni che consentano una ripresa con trasformazione climatica e ambientale, equa, inclusiva e biodiversa, con politiche pubbliche che mirano allo stesso tempo a migliorare gli indici economici; affrontare la povertà, l'insicurezza alimentare e la disoccupazione; mitigare gli impatti climatici e ambientali dell'alimentazione e dell'agricoltura; ridurre il loro impatto ambientale e aumentare il loro adattamento e resilienza ai cambiamenti climatici. 

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